Sul come si fanno gli anticorpi



Da quando Davide va al nido è un malanno dietro l’altro.
Il pediatra ci ha detto di avere pazienza, per i primi tre anni è così: dal 30 settembre al 1 aprile i bambini si ammalano in continuazione. Vanno al nido, si prendono le peggior cose e le portano a casa. Questo perché sgagnano gli stessi giocattoli, si scambiano il ciuccio tra loro, si tossiscono in faccia e i pochi che sanno già mettere la mano davanti alla bocca quando starnutiscono, poi vanno a spalmare i germi sui capelli degli altri. Germi che poi fanno il giro passando dal bimbo alla mamma e poi dalla mamma al papà.
Non sono mai stata tanto malata come negli ultimi 5 mesi. Ho avuto la congiuntivite, per la prima volta in vita mia, a 29 anni suonati.

E per fortuna sono stata ancora graziata dal malanno d’oltre cavolo per eccellenza: l’otite. Tutti i bambini crucchi hanno l’otite. Si va dal pediatra perché cola il naso da un mese: otite. Tosse catarrosa: bronchite e anche un po’ di otite. Gli occhi lacrimano e sono arrossati: congiuntivite e, a pensarci bene, anche otite. Roba rivoltante nel pannolone: diarrea e controlliamo anche le orecchie che magari ha l'otite. Ma voi avete mai avuto l’otite così di frequente da piccoli? E i vostri figli? Io non l'ho mai presa, e andavo in piscina due volte alla settimana! Qui invece l’otite è la malattia nazionale. La Mittelohrentzündung! Che quando il pediatra l’ha diagnosticata la prima volta io l’ho guardato inebetita cercando di tradurre alla lettera la parolona. Infiammazione dell’orecchio centrale. Ma perché, ne abbiamo tre? Scusi, non è che me lo dice in latino? Aaaaah, otitis! (il latino coi medici funziona sempre, altro che lingua morta!).
Se in più ci si mettono anche il freddo, il vento, la pioggia, la neve.
A un certo punto sembrava essere arrivata la primavera ad Amburgo. Euforia alle stelle per il sole. Temperature più miti, ovvio. Ma con una punta di 16 gradi e il resto a 12-13. Non un ferragosto pugliese insomma.
Vado a prendere il biondino al nido. Ho tolto il cappello di lana sui mezzi perché in effetti non fa così freddo ma la sciarpa c’è ancora e la giacca a vento è ben abbottonata. Incontro Marta per strada. Lei il cappello non se l’è tolto, va bene l’ottimismo ma meglio non sfidare il tempo già il primo giorno.
Arriviamo al nido e vediamo i nostri figli giocare in terrazza in calzamaglia e maglietta.
In corridoio ci fermiamo a leggere un cartello: si prega di non vestire troppo pesanti i bambini, ormai non fa più freddo. Ma di mattina ci sono 5 gradi!
Due giorni dopo vado a prendere Davide e lo trovo in giardino con pantaloni, scarpe, body, T-shirt e giacca. Ma la felpa? No no, fa troppo caldo. Il termometro segna 12. Per tutta la settimana Davide è rimasto in giardino a giocare vestito leggero, troppo leggero per i miei gusti. E in quella settimana non si è mai ammalato.
Primo metodo per farsi gli anticorpi in Germania: non coprirsi.
Il secondo metodo per rendere i bambini più forti è lasciarli mangiare.
Al parco giochi si mettono in bocca di tutto, scorpacciate di sabbia, leccate di sporcizia, bocconi di schifo. All’inizio cercavo di farlo desistere “no Davide dai, la terra in bocca no”. Sennonché le mamme crucche hanno iniziato a criticarmi perché troppo apprensiva e una di loro mi ha riportato il detto popolare: lo sporco depura lo stomaco. Suona così: Dreck reinigt den Magen.

Le procedure di rinforzo del sistema immunitario sopradescritte hanno conseguenze ovvie sulla vita futura dei grandi tedeschi di domani:
1) faranno il bagno nel mare in autunno e gireranno in felpa d’inverno (leggete qui).
2) il loro stomaco sarà in grado di digerire di tutto

Mica che abbiamo sbagliato noi in Italia?

PS scusate per la scrittura un po' delirante. Colpa dei farmaci che sto prendendo contro la bronchite...